Sposati, divorziati, risposati

anelli

Sposati, divorziati, risposati.
Storie di tanti cristiani, che vivono il tormento mai spento di non sentirsi pienamente accolti dallo sguardo materno della Chiesa, la quale, pur insegnando la misericordia di Dio, non sempre, in talune circostanze, la sa dispensare.
Dà, a volte, l’impressione di essere una statua rigida davanti ai drammi delle coppie  fallite, i cui protagonisti vengono marchiati come battezzati di seconda categoria, e con  essi anche le nuove famiglie che creano.
Non bastano le semplici indicazioni, date dalla Chiesa ai sacerdoti sulle attenzioni da avere verso questo mondo di sofferenza spirituale, è necessaria una maggiore presa di coscienza della interpersonalitá coniugale, la quale, oggi più di ieri, risente di una profonda dilatazione delle corporeità in tutta la loro attrazione, con la conseguente riduzione dello spirito, che certamente riduce la barriera di resistenza alle tentazioni. Senza sminuire il dono dell’indissolubilità coniugale, credo che  sarebbe auspicabile una più appassionata  interpretazione del termine porneia ed una maggiore valutazione della prassi ortodossa, riguardanti la soluzione dei cosiddetti matrimoni falliti.

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