Era Fortuna

Un grido un tonfo:la visione di un corpo
senza vita,ai piedi di un palazzo antico
Era Fortuna,una piccola fata,che cercava
di saltare ovunque,eludendo ogni sguardo
Una distrazione un attimo:volo di angelo
senz’ali non fermato dalle grida materne
Otto anni:una breve storia senza ricordi
fissata solo nel cuore dei suoi genitori
Il dolore di chi ha visto è di passaggio
unico scrigno d’amore dimora nella madre
Ogni istante cala un sorso di sofferenza
su di lei,in croce alle moine di Fortuna
Niente,nessuno può sostituire una figlia

2 Risposte to “Era Fortuna”

  1. Paola Cozzi scrive:

    Sopravvivere alla morte di un figlio è secondo me la più dura condanna. E’un pezzo della tua anima anzi è la tua anima che si sgretola:tu muori con lui.La fede
    può aiutare a lenire una ferita profonda che però non si rimarginera’mai.

    • filoltre scrive:

      Quanto ha ragione!La vita si ferma.Non ha più le ali della gioia che un figlio/a può donare. Tutto manca di qualcosa;tutto cede alla sofferenza.Unica consolazione è chiudersi in quell’oasi di ricordi, che ti fanno ancora vivo chi è l’oggetto del tuo immenso amore. Ed in questo la fede è la luce che spiana il futuro.

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