Sulla tela dove dipingo idealmente i sogni
non scrivo mai il mio nome,ben sapendo che
nulla resta se non l’ebbrezza dell’istante
Non mi sento autore di ciò che nasce muore
senza orme di storia né mi appaga il suono
per quanto singolare che un eco mi traduce
Preferisco le immagini che l’immenso offre
ai miei occhi,che le carezzano con cornici
oltre le quali guardo il Volto del mistero
E qui cerco come ladro di scrivere il nome
con caratteri fragili su copertina azzurra
ben sapendo che in quel Volto potrò vivere