L’albero della corruzione

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L’ eccesso di burocrazia e la mancanza di trasparenza sono gli involucri silenziosi delle pubbliche amministrazioni, le quali, al di là delle procedure e delle regole, che sembrano fatte ad arte per imbastire trappole di compromessi, nulla o poco fanno nel darsi un modello organizzativo più snello e semplificato, che, coniugando garanzie ed efficienza, produca risultati in tempi brevi.

Molto spesso è proprio la necessità dei tempi brevi a generare rapporti oscuri, che quasi sempre si traducono in dazione di denaro.

Neppure bisogna sottacere il peso che la politica ha avuto in questo andamento di poteri forti ed ambigui, favorendoli con un coacervo normativo, che dà l’ impressione di essersi mutato in una pianta carnivora, con foglie sempre modificate e pronte a nutrirsi di quanto proveniente dai poveri malcapitati, snervati dalla proliferazione di formalità burocratiche.

Oggi nessuno si meraviglia più della corruzione.

Sembra quasi un comportamento lecito, tanta è pregnante l’ assuefazione alla richiesta di tangenti.

E finchè  l’ albero della burocrazia non viene sfoltito di tutti gli intralci giuridici inutili, che rendono pesante ogni legittima richiesta, non mancheranno mai sorrisi di intrallazzi, che, una volta saldati, danno alla luce i corrotti e i corruttori.

Pertanto, solo una presenza equilibrata di norme indicanti tempi brevi e certi, sempre nel rispetto della giustizia e della legalità, può sconfiggere la corruzione, che alligna facilmente nelle pieghe oscure e velenose della burocrazia.

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