Il disagio della corruzione

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La corruzione sembra una fisarmonica, che si apre e si restringe
a seconda della posizione di chi corrompe e di chi si lascia corrompere.
Confini risicati, aldilà dei quali c’é una visione di vittime senza nomi,
private a volte persino del superfluo, risucchiato dalla ingordigia.
È un fenomeno che non trova arresto.
Anzi, è sempre presente ovunque e si allarga come un fiume in piena,
che si insinua in tutti i meandri, fino a mescolarsi con le grandi acque dei mari.
Qui naviga il potere politico, quello delle istituzioni e della burocrazia.
Qui si inserisce bene anche il potere ecclesiastico,
che non disdegna di sciupare le ali dello Spirito Santo.
Denominatore comune,facilmente riscontrabile, è lo smarrimento dei veri valori,
e, quindi, della verità personale e sociale, che cedono il passo alla idolatria del denaro.
Ed è proprio il denaro il vero veicolo della corruzione, nella quale può cadere chiunque.
A pagare i frutti della corruzione sono un pò tutti, perchè a tutti, nel poco o nel molto,
viene rubato qualcosa.

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