La burocrazia è uno dei peggiori disagi, che affligge la nostra società. Un vero sistema di potere silenzioso, che impone pesanti fardelli di denaro e di tempo, impregnati da continui capricci verbali, che hanno nomi diversi e sempre destinati a rallentare ogni iniziativa sia imprenditoriale che personale. E’ una ragnatela avvolgente con fili soffocanti, che si insinuano ovunque, generando contesti di perbenismo interessato che si scioglie soltanto con i soliti ritornelli del do ut des. E la politica, che nicchia nei suoi aborti di fantasia, poco o nulla fa per eliminare questo mostro dalle multiformi teste, che sta divorando lo stesso Stato . Poco o nulla fa per snellire questa locomotiva, che uccide la voglia di viaggiare, tanto è lenta e paurosa di perdere le trame dei propri appannaggi economici. Eppure, in una società che sta cadendo nella povertà; che vede bruciata ogni speranza occupazionale, è veramente assurdo registrare come le strutture di controllo addormentino ogni rilascio di autorizzazioni sia per i piccoli che per i grandi progetti, la cui valutazione finale arriva quasi sempre dopo esaurimenti di tempo e di denaro. E la politica grida e a volte promette riforme, che mai arrivano, quando sarebbe sufficiente solo una leggina che contemplasse tempi perentori per ogni autorizzazione e sanzioni per chi senza giustificati motivi non rispettasse i termini previsti. Il che eviterebbe lo spettacolo dei tanti salotti nei luoghi di lavoro e darebbe certamente maggiore dignità all’intelligenza di chi,arrabiato,osserva i capricci interessati dei burocrati di turno.