La Chiesa finirà?

flebile La Chiesa ha poco da dire agli uomini del presente e del futuro, se non ribadisce antiche logiche di potere. Esaurite le idee, quello che si ascolta è un salmo di fine secolo, un flebile canto destinato a spegnersi” (Curzio Maltese).

Sono gli artigli del giornalista di turno che, pur destinati a spuntarsi e lentamente a spezzarsi nel tempo, non possono non inquietare la coscienza cristiana, che spesso si trova avvolta da una coltre di incoerenza, impregnata di apparenza e di un coacervo di parole fredde e senza cuore.Certo, non si può sottacere che, oggi più di ieri, si riscontra una forte disaffezione dalla Chiesa sia  per alcuni  comportamenti indegni, spesso con molta leggerezza tollerati, sia per la poca credibilità degli stessi  cristiani , che “dicono e non fanno”, riducendo la fede a semplice ed esteriore etichetta di appartenenza sociale. Però,  neppure si può negare quella vivacità e freschezza che  Essa  sempre rivela in ogni momento e circostanza, dove chiunque, anche il non credente, vede il respiro del Mistero. Pertanto, anche se molti  cristiani ancora non hanno incominciato seriamente ad essere tali, cioè ad essere credibili; anche se all’interno della Chiesa tanti apparati hanno più il sapore della burocrazia che della Verità da vivere e donare, sulla Chiesa  brilla sempre la  luce dello Spirito Santo, per cui ogni auspicio invocato di requiem è  solo il ” flebile canto”  di chi non ha mai gustato il senso vero  di Dio.

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