La Chiesa non va lasciata,ma amata

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Troppi sono coloro che, pur avendo amato e servito la Chiesa, in seguito l’ hanno fatta uscire dalla loro vita, delusi per l’ assenza di credibilità  dei suoi rappresentanti e degli stessi cristiani. Certamente, comportamenti poco chiari  fanno male e possono generare confusione e prese di distanza, però trarre da essi conclusioni di rotture definitive, significa avere della Chiesa una interpretazione sbagliata. Il che, soprattutto, se si consideri che ” La Chiesa – come dice G. Bernanos – é una casa di famiglia… E nelle case di famiglia c’ é sempre un pó di disordine…”. E San Paolo nella seconda  lettera a Timoteo usa una bellissima immagine: ” una casa grande, ove non ci sono solo vasi d’ oro e d’argento, ma anche di legno e di argilla, alcuni per  usi nobili, altri per usi più spregevoli”(2 Tm 2,20). Un’ immagine che  prospetta il diverso destino tra  chi, nella Chiesa, nonostante tutto, resta fedele alla sua condizione di battezzato, e  chi, con leggerezza, si allontana. Pertanto, non bisogna mai dimenticare che la Chiesa, pur essendo Santa in sé, porta nel suo cammino, il realismo di un’ umanità, fatta di debolezza e miseria; ed è proprio questo intarsio, che la rende oggetto di comprensione e amore.

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