Ad Odifreddi

odiPiù leggo e ascolto  Odifreddi

più cresce in me la  nostalgia

di Dio,più tenta di affermare

il  dio panteistico di  Spinoza

più vedo la Voce che mi grida

ad andare Oltre,più si dimena

a  definire i credenti cretini

illetterati,più stima i fatti

del mondo misura per definire

la sua fede o l’anima termine

brutto e i misteri della fede

un grugnito senza significato

più io con decisione desidero

varcare la soglia del mistero

ove gusto la Verità incarnata

il Verbo di Dio che abbraccia

mi sostiene con pane spezzato

rivelandosi notaio dell’anima

che segna ogni giorno l’amore

orante e donante anche per te

Odifreddi,che vivi il fascino

della Natura in identità vera

con la divinità e non ti vedi

che sei un brancolare incerto

verso quell’Oltre che stracci

nelle tue esegesi,che gridano

un credo dove Dio è la Natura

e la morte l’approdo al nulla

Pur rispettando quel che dici

nella tua libertà di ateo, che

non elude la farsa del divino

non capisco la cattiveria che

serpeggia nei gesti, le parole

e perfino in volto,ogni volta

che i cristiani e la chiesa e

il papa vengono solo sfiorati

Come una lucciola in transito

diventi intarsio di tenebre e

di luce,scivolando nel dirupo

che solo uno sciocco plauso e

la voglia di consensi possono

spiegare,ma non giustificarti

A volte mi chiedo se sei vero

e lo stesso,quando sei solo e

navighi con i pensieri,strali

che penetrano in profondità e

dicono da dove vieni, dove vai

chi  sei: proprio  qui io  vorrei

sapere  se  quello  che scrivi e

predichi è la  verità che  vivi

anche in te o la maschera che

vesti come canovaccio di arte

2 Risposte to “Ad Odifreddi”

  1. astroclipper scrive:

    A mio avviso, chiunque pretenda di dimostrare “l’esistenza” o la “non esistenza” di Dio addentra in un terreno minato dal non senso. In discorsi di questo tipo è facile cadere nel Kantiano tranello di conferire ontologia alla logica. Senza tenere conto del fatto che prima di dimostrare l’esistenza di una qualsiasi entità o cosa bisognerebbe dare una definizione di ciò che si intende per esistenza stessa. La filosofia moderna e la stessa filosofia della scienza mettono seriamente in guardia dall’abbandonarsi a definizioni semplicistiche e statiche del concetto di esistenza, abbracciando una visione dinamica del concetto stesso. Più che di “esistenza” o “non esistenza” si dovrebbe parlare di comprensione o non comprensione dell’entità che si sta “analizzando”. Il Prof. Odifreddi e la scomparsa Prof.ssa Hack spesso rimangono confinati in un concetto di “esistenza” di estrazione logico-matematica che risulta superato dalla stessa scienza, basti pensare ai moderni passi avanti della fisica teorica che scardinano i luoghi comuni della nostra concezione della realtà. Di certo la prova dell’esistenza di Dio non si trova in nessuna equazione o in nessuna dissertazione filosofico-teologica. Dio, secondo me, lo si può solo incontrare e farne esperienza.

    • filoltre scrive:

      Hai ragione. Il vero Dio non l’ho mai trovato nei grandi trattati. L’ho sentito e lo sento nel mio cuore, ed abbraccio la Sua visibilità in Cristo, che ha voluto identificarsi negli ultimi. Grazie

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