Nelle pieghe del suo volto
leggo
l’inizio e la fine
della mia storia.
Sento
la nostalgia del passato,
la tristezza del presente,
l’agonia del futuro
chiuso ormai in poco tempo.
Mi guardo dentro
in cerca dell’ultima Verità.
Mi trovo confuso
tra il già e il non ancora,
in un frattempo al chiaroscuro,
dove ho paura del poco che mi resta.
Così ritorno
alla visione di mia madre,
sulla quale il tempo ancora gioca,
dipingendo senza colori,
le linee di una grande storia d’amore:
la sua maternità.