Il ritratto della vergogna

affamato

Il nostro è  un mondo dalle troppe maschere.
C’ è  chi grida a squarciagola la carità  e chi in silenzio copre facilmente il suo volto, per non vedere né  ascoltare i lamenti, che attraversano le vie.
C’ è  chi condanna con frasi stereotipate l’ ingiustizia, che alligna ovunque e chi in privato la ordisce a danno di chiunque, pur di tutelare i propri interessi.
C’ è chi si ferma per strada e piange a dirotto sulle ferite di un cane investito e chi, di fronte alla morte tragica di un uomo, passa oltre, senza neppure uno sguardo di pietà.
E’  il mondo senz’ anima, che fa da contraltare al vangelo. E’  il mondo che continua a restare sordo al comandamento nuovo di Cristo: la carità.
A tale proposito, sono di grande attualità le parole di Ernesto Oliviero, che, parafrasando quelle di Gesù, scrive:” Avevo fame e ho ancora fame. Avevo sete e resto assetato. Ero straniero e non trovo una terra amica. Ero carcerato e nessuno mi ha liberato. Ero nudo e continuo a vestirmi di freddo. Ero malato e muoio solo. Avevo dubbi e nessuno mi aiuta a capirli. Ero angosciato e nessuno mi dà speranza. Ero bambino di strada e solo la strada,con le sue violenze, mi accoglie…”.
E’  il  vero ritratto della vergogna di un mondo, che si preoccupa più di dare il necessario ad un animale, che il superfluo al proprio fratello.

Una risposta to “Il ritratto della vergogna”

  1. crescenzobove scrive:

    E’ vero! Non c’e un’attenta analisi . Sorgono un po ovunque società animaliste che si preoccupano piu dei problemi degli animali che dell’uomo.Quello di assistere il fratello non è solo un problema della nostra italia che già da sola non ce la fa. In effetti gli stranieri che arrivano in italia ci arrivano come tappa intermedia. qualcuno viene occupato , la maggior parte finisce a lavari i vetri o peggio ancora alle dipendenze della malavita. Vi è necessità di una politica internazionale creando strategie di assistenza nei propri Paesi.
    Muiono ancora in Africa bimbi per il morbillo. I Paesi civilizzati cominciano grandi campagni vaccinali, ma non erogano poi fondi per rendere possibili ulteriori campagne vaccinali, per cui i bimbi suscettibili non possono avere ” diritto” alla vaccinazione e muoiono. Questi è uno degli esempi di come le società ” civili” non si adoperano per i propri fratelli

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