Mostrare le ragioni del credere

credibile

Riscoprire la bellezza della fede cristiana significa riandare continuamente al suo momento fontale che è l’incontro con il Signore Gesù nella Chiesa.

È dalla relazione intima con il suo Sposo che la Chiesa trova la forza per accettare la sfida della nuova evangelizzazione e per proporre continuamente la fede, dandone le ragioni, mostrandone il logos più profondo.

Ogni cristiano deve mostrare la ragionevolezza della propria fede, che egli ha scoperto come l’unica capace di illuminare realmente la propria esistenza. Deve mostrare le ragioni non sempre evidenti del proprio atto di fede, la ragionevolezza della Rivelazione di Dio in Cristo Gesù. Credere è bello, ma credere è anche ragionevole e la Rivelazione è affidabile; credere non è un atto illogico, irrazionale, non è sacrificio della ragione e dell’intelletto.

Dobbiamo testimoniare una “fede amica dell’intelligenza”. Questo significa essere adulti nella fede, cristiani capaci di mostrare la ragionevolezza del proprio credere, cristiani che non sono più – come dice Paolo nella Lettera agli Efesini – «fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina» (Ef 4, 14).

La luce della fede illumina il nostro orizzonte conoscitivo umano e ci fa riconoscere con occhi nuovi, gli occhi della fede, la verità di questa. La Chiesa non deve dimostrare la verità, né può pretendere di farlo, ma deve essere convincente e credibile e ciò accade solo se non distoglie lo sguardo dal suo Sposo e non smette di seguire Lui, il Signore, che è la via, la verità e la vita (Gv 14, 6), Lui l’unico testimone fedele e affidabile (Ap 1, 5; 3, 14).

A cura di don Agostino Porreca

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