I genitori non sono i proprietari dei figli

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I genitori non sono i proprietari dei figli.
Non sono il loro presente che, a tutti costi, vogliono gestire come se fossero piccoli automi.
I figli vanno amati sempre, ma mai costretti a conformarsi ai loro pensieri.
Essi hanno già  i loro pensieri, che devono solo essere rispettati.
Hanno una volontà vera, che mai deve essere piegata alla loro.
Essi sono uomini nuovi, che vanno custoditi nei corpi, ma non nelle anime, che volano in alto, dove certamente cercano orizzonti del tutto diversi dai loro.
É assurdo pretendere di  essere gli occhi, le mani, i piedi dei propri figli, quasi specchio, dove li devono  plasmare senza alcuna autonomia.
Finché i genitori non si rendono conto che la vita non indugia nè si ferma su ieri, ma cerca sempre il domani, e, quindi, avanza nel tempo, i figli non cresceranno mai adeguatamente.
Anzi, se piccoli, saranno solo la loro immagine, in cui si autoglorificano; se grandi, saranno un  problema, perché ormai pensano e decidono diversamente da loro.
La bellezza genitoriale, fonte di reciproca fecondità e maturità, sta solo in un dialogo appassionato con i figli, che apre la porta ad una vera amicizia.

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