Fede e Ragione come due ali

ali

Una fede che trascura l’intelligenza e la ragione è vana. Il credente è chiamato a rendere ragione della propria fede, della propria speranza. Pietro così si rivolge ai cristiani: “Siate sempre pronti a rendere ragione (fare apologia) della ragione (logos) della speranza che è in voi” (1Pt 3, 15). S. Agostino afferma: Fides si non cogitetur, nulla est (la fede se non è pensata è nulla). Riscoprire la bellezza della propria fede significa anche ricomprendere il rapporto inscindibile tra fede e ragione. Molto spesso noi pensiamo che la fede e la ragione percorrano strade differenti, itinerari paralleli che mai si incontrano. Comunemente diciamo che la fede inizia lì dove la ragione ha terminato la sua indagine. Non è proprio così. Fede e ragione camminano insieme. Fede e ragione lavoro insieme e insieme, come due ali, si aprono nel volo verso la conoscenza della verità. Bellissima è l’immagine che Giovanni Paolo II utilizza nell’incipit della Fides et Ratio: «La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. E Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso». L’immagine delle due ali è significativa: un’aquila non può volare con un’ala soltanto; così l’uomo non può pretendere di giungere alla verità senza il servizio concomitante di fede e ragione. Senza queste due ali la vocazione umana alla verità non può essere pienamente espletata.

A cura di don Agostino Porreca

 

2 Risposte to “Fede e Ragione come due ali”

  1. kocis scrive:

    Caro filoltre è tanto che ti seguo e ti faccio i complimenti per il sito, oggi sono veramente indignato e scoraggiato, un ragazzo di 35 anni, un amico, papà di 2 bambini di 3 e 6 anni sta morendo di cancro, ormai alle paliative, io ho sempre avuto fede in Dio e continuo ad averne, ma, quando un ragazzo con tanta voglia di vivere ti guarda negli occhi e ti dice “però … deve essere bello invecchiare…. io invece, io, non vedrò il Natale ”, e quando te lo dice giace sul letto dell’ospedale, mentre il suo bimbo di 3 anni dorme stretto a lui, fa meno male una lama che ti trafigge, qualche dubbio sulla fede ti viene, ma dico io, se Dio ci ama ci protegge e tutto il resto … e proprio ragionando che dico un padre non fa soffrire un figlio così.

    • filoltre scrive:

      Ti comprendo. Sono gli stessi pensieri che affiorano alla mia mente,quando vivo simili drammi. Ma poi mi fermo. E subito penso che lì sulla Croce non c’era uno qualsiasi, ma Gesù, il Figlio unigenito del Padre. Ed è proprio in questo dolore che sublimo ogni sofferenza, convinto dell’infinito amore di Dio per ognuno di noi.

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