A volte é bello sentirsi una lumaca

Giardino lumaca

Un giorno una lumaca scopri l’ importanza della riflessione. Vedendo intorno a sè tanta agitazione, per paura di essere calpestata, lei cosi piccola, lenta ed insignificante, si fermò e pensò bene di cambiare strada.
L’ inversione le evitò una brutta fine e, nello stesso tempo, le diede la possibilità di raggiungere il posto desiderato.
Intanto, gli altri continuarono a correre di qua e di lá, senza meta ed ignari di ciò che facevano.
Sembravano automi assorbiti solo dal ritmo del tempo ed indisponibili ad ogni pausa di riflessione.
Avevano solo tanta voglia di fare, di possedere, di spingersi reciprocamente, di creare e distruggere.
Stressati dalle fisime e dalle solite paure del terribile quotidiano, non avevano occhi di quiete nè di pace, ma solo di conflitti, aperti ad ogni forma di belligeranza.
In ognuno mancava la bellezza di una sosta e, quindi, della riflessione, per fermarsi, guardarsi dentro e scoprire la propria identità.
Cosi, a differenza della lumaca, che, con una breve sosta, seppe orientare la sua bussola, evitando di soffocare in una ragnatela inestricabile, essi vi precipitarono, perchè, avendo perduto il gusto di fermarsi e di riflettere, non trovarono in sè quelle spinte interiori, che avrebbero potuto schiudere feconde possibilità di conquista.
È  preferibile, a volte, sentirsi una piccola lumaca, che sa cercare una nuova via di sopravvivenza, piuttosto che lasciarsi sopraffare dall’ agitazione inconsulta, che genera disperazione!

2 Risposte to “A volte é bello sentirsi una lumaca”

  1. Teta scrive:

    La storia della lumaca ci riporta indietro nel tempo, fino all’infanzia.
    Allora abbiamo compreso l’importanza da attribuire all’ascolto e alla riflessione! Nonni e genitori, la voce narrante delle favole avevano di fronte un uditorio che era impaziente e desideroso di conoscere il mondo, per cui da parte di quest’ultimo si ponevano sempre tante domande. Poi, crescendo abbiamo accantonato il tempo della lentezza, disprezzandolo erroneamente come “roba per bambini”! Adesso pretendiamo che qualcosa curi subito la nostra fragilita’! Ce l’abbiamo già: è il mistero della Vita che dobbiamo sondare non come abisso senza fondo, bensì come Verita’ che parla di noi e per noi. Indicandoci chi siamo e da dove proveniamo!

    • filoltre scrive:

      Non solo chi siamo e da dove veniamo,ma soprattutto – direi – dove vogliamo andare.
      Non é forse vero che siamo come bendati,volutamente incapaci di scoprire i crepacci presenti lungo il cammino?
      Finché le bende continuano a coprire gli occhi,impedendo loro di scrutare l’orizzonte della verità,saremo solo poveri pellegrini senza anima e senza meta.

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