A volte mi domando: perché agitarsi per qualcosa o per qualcuno, quando tutto é di passaggio e nulla é definitivamente appagante?
Perché tormentarsi per ricerche fittizie e far passare inosservato l’ essenziale, che induce ad andare oltre il visibile?
È veramente una tristezza vivere nel vincolo dell’effimero, senza mai alzare gli occhi al di là dell’ oblò, dove é possibile incontrare non la maschera di qualcosa, ma il volto vero di Qualcuno, che potrebbe mutare l’orientamento della vita.
Non è l’ intruglio delle cose, che il mondo offre, a dare basi solide allo scorrere della vita e a renderla degna di attrazione, ma la trasparenza del cuore, che porta a cercare sempre quegli orizzonti di cielo, dove ogni colore e suono hanno il sapore della bellezza di Dio.