Quando ero piccolo

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Tutto
ricordo dell’infanzia,
libro già scritto ove
ancora mi cullo e vedo
quasi in uno specchio
i ponti delle immagini,
tela della mia memoria.
Quadri chiari
senza nei di oscurità ove
ancora transita l’azzurro
spensierato della vita,
che mi rende meno amaro
il pallido involucro
del pensoso presente.
Tutto
era bello sereno allegro
anche l’acquisto di scarpe
usate fatto da mia madre
da una zingara, era un dono
per me importante che oggi
ancora rammento con amore.
Pur nel respiro della povertà
per la quale le cose futili
erano straniere ai desideri,
nulla mi facevano mancare
il lavoro di mio padre
la regia di mia madre,per cui
anche con poco ero sorridente
Giorni cari
che il tempo non ammansisce,
ove senza giochi mi divertivo,
rincorrendo nidi di uccelli o
farfalle riposanti sui fiori,
che una volta fatti prigionieri
diventavano trofei di gioia.
Infanzia di semplicità
nuda e senza problemi
felice di respirare
il fresco dell’aria
dopo la pioggia o di contare
le stelle che le nubi velavano
o svelavano nel loro splendore.
Tutto rivivo
nella trasparenza della memoria,
dove ancora scorrono figure
di cose e persone il cui legame
resta come il tralcio alla vite
e lenisce il dolore di ciò che
più non c’è.

2 Risposte to “Quando ero piccolo”

  1. Teta scrive:

    La forza dell’immaginazione e l’intensità dei ricordi, che si sprigionano dallo sguardo sognante di questo piccolo ridestano la vera essenza di ciò che siamo; infatti la limpidità delle immagini evocate fa sciogliere l’anima in un tenero sorriso.

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