Padrone di ciò che sei

altMi vien da ridere quando affermi che in te non c’è esigenza di Infinito,
che ti senti soddisfatto della tua misura e che la ragione non reclami
di andare oltre l’arcobaleno di ciò che appare: ti guardi non mistero,
ma solo piccolo padrone di ció che sei, nella ragnatela del finito.
E qui ti trascini nella falsa beatitudine delle cose, rincorri il fascino
della loro bellezza, fingendo di non sentire il peso che tutto si perde
nel triste fugace, dove il quotidiano non sempre passa inosservato,anzi
potrebbe schiuderti a pensieri di novità su ciò che sei,pensi e fai.

 

 

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