Finchè sono le cose, i surrogati illusori, propinati in abbondanza, ad occupare le vie del cuore, la vita sarà solo un povero frattempo, in cui tutto diventa una corsa all’ effimero
E correre su questo circuito, senza provare mai il respiro di una sosta di riflessione, è come sospendersi all’ ebbrezza di tanti istanti, che si appassiscono subito nella visione di cio che si ha.
Qui non si vive, anzi si sperimenta l’infelicità, che nasce poprio dal cuore ricco di cose e di colori diversi, ma incapace di volare oltre, fuori dal suo scrigno.
Anche se non è facile sbarazzarsi di ciò che si ha e persino di se stesso, non si può sottacere che solo chi ha il coraggio di abbandonare il suo mondo artefatto, ritroverà se stesso, sarà sempre di più e si abituerà a pensare in grande con lo spirito, percorrendo quel punto di incontro tra cielo e terra, che è l’arcobaleno della verità.