Il piacere di tacere

tace

Il piacere di tacere, molto spesso, nasce dalla indisponibilitá all’ ascolto di chi comanda.

La prosopopea di essere migliore solo perchè fasciato di autorità, la pretesa di possedere le conclusioni per ogni problema solo perché amante dell’ ultima parola e la caparbietà di non riconoscere ad altri neppure il carisma delle buone intenzioni, è lo specchio, dove si può vedere la dissoluzione di ogni condivisione e la maschera di una povera autoesaltazione.

Non c’ è silenzio più sentito che quello che si ha davanti a personaggi di simile statura: è un effluvio di intelligenza e di umiltà, che, in poco tempo, diventa un boomerang per chi crede di essere il depositario di ogni sapere.

Sarebbe, invece, esemplare e certamente creativo, se chi comanda imparasse a guardare l’ altro con gli occhi dell’ anima e del cuore, per scoprire la veritá delle risposte e, soprattutto, la sincerità dei suoi intenti.

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