A volte mi domando che cosa ha nel cuore e nella mente un barbone,
attorcigliato in sé, senza lasciare uno spiraglio rivelativo della sua persona.
Scoprire la sua identitá é una vera impresa: gli occhi e il volto sono spenti,
le labbra e le mani ferme in una morsa di indifferenza.
Il corpo non é dissimile da un fagotto abbandonato, impregnato di sudiciume,
il cui aspetto lo rende quasi un lebbroso: sembra un invisibile.
Eppure, in lui si nasconde il grido di una storia, fatta di umanità tradita,
di povertà imposta, di amore mai ricevuto e sempre desiderato.