Il tormento peggiore

imagesW5YXWYX8Il tormento peggiore tu lo provi, quando, pur conoscendo ciò che lo genera,
nulla fai per poterlo eliminare; anzi, ti illudi  che si consumi da solo.
Così ti trascini senza istanti di pace, in un gomitolo di pensieri gravi,
che esasperano il cuore e ti fanno sempre mancante di qualcosa.
Dilazionare la causa di un tormento serve solo ad acuirlo, prostrandoti
in un crogiuolo di sofferenze, che si incidono duramente sul tuo volto.
Invece, aggredirla, fino a renderla innocua, dona una serenità grande,
che ti schiude  a profonde sorprese di gioia.

 

2 Risposte to “Il tormento peggiore”

  1. eniaspinelli scrive:

    …e come poter eliminare il tormento quando ha messo radici nello scoraggiamento della solitudine?
    Come “aggredire” la causa fino a renderla innocua?
    Bisogna trovare il bandolo della matassa magistralmente ingarbugliata dal male, per ritrovare quella serenità di ricominciare a camminare, e schiudere la porta alla gioia che vive solamente nel profondo dell’anima? C’è bisogno di un soffio nuovo di Spirito Santo, invocato, desiderato che smuova l’ostacolo maggiore e che impedisce al cuore di dire ancora una volta: “Sì, Signore, ECCOMI!”

    • filoltre scrive:

      In ognuno di noi è troppo il ferro arrugginito, che aspetta di essere eliminato. Finché la fuliggine copre il coraggio, saremo sempre mancanti di energie. Appena sentiamo l’esigenza della pulizia ed eliminiamo ogni pulviscolo,troveremo anche la forza di gettare alle ortiche il peso di quel ferro che si è accumulato in noi e che ci impedisce di volare sereni in alto come aquile.

Lascia un commento

Devi autenticarti per lasciare un commento