Il tormento di chi viene chiamato diverso

Io non sono,ma ascolto tanti,che sono diversi da me
in ogni parola vibra il tormento di un cuore diviso
tra fede in Dio e attrazione verso quello che piace
Asciugo lacrime di ribellione ad un destino ingrato
Ricevo dei perché che mi lasciano amari chiaroscuri
e non sempre il mio rispondere si apre alle domande
Per quanto mi sforzo,m’aggroviglio in una ragnatela
dove come un ragno cerco di muovermi ora qua ora là
Così spesso resto in bilico tra l’umano che insorge
e il divino imperato,che mi soffoca e mi fa pensare
Una tensione che mi travolge e mai mi crea risposte
adeguate,anzi briciolo parole di facile convenienza
Eppure negli occhi di chi parla,guardo il suo cuore
e lo trovo triste,sospeso a un amore senza consensi
dove pure una carezza diventa come cuscino di spine

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