….. finché esisterà un respiro d’uomo

disp

A quarant’anni cercavo di ricordare coloro che mi avevano visto nascere, mi coccolavano ed io ero il loro trastullo,
quando nei grandi cortili tutti al crepuscolo si raccoglievano e come una sola famiglia si divertivano.
Ancora vivi nella mente, sognai di vederli, ma non trovai più nessuno.
Erano qua e là, ospiti del vecchio cimitero: una profonda angoscia nella visione di una generazione spenta.
Oggi, osservo tanti quarantenni da me coccolati ed amati, che mi rivelano il tempo passato, e nel loro sguardo,
per quanto anch’essi mi fanno ancora moine, ormai nulla é come prima: il ciclo della vita continua la sua corsa
ed un’altra generazione sta per spegnersi. E così sarà per sempre, finché esisterà un respiro d’uomo.

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