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Non passo un giorno se non mi dico:” domani cambierò “.
Invece, sono sempre lo stesso, smarrito tra cose futili,
senza la voglia di scoprire l’essenziale,
dove potrei rivivere la mia vera identità.
Seguo l’onda delle emozioni, che illuminano gli occhi,
ma lasciano spenta l’anima, soffocata dalle pietre ingombranti
che mai, cambiando, faccio rotolare.
Anzi, a volte le cerco nell’illusione di non mettermi a soqquadro,
convinto che ogni scelta genera abbandono di qualcosa di caro.
Così, in questo saliscendi, domani ieri oggi ,
faccio memoria di ciò che perdo,per non avere il coraggio
di sfoltire l’ albero della mia vita.
Leggendo questo pensiero ho visto scorrere momenti,grazie a DIo superati, della mia giovane vita descritti in maniera quasi perfetta.
L’uomo che vive senza Dio, senza affetti, senza amore è come una barca alla deriva che solca un mare di solitudine, di incertezza, di paura.
Un mare prima piatto, poi mosso, poi minaccioso, tempestoso… Un mare che ti mette alla prova… Un mare sconfinato… che a sol pensiero di essere navigato ti trascina nelle “sabbie mobili”…
…lì dove la paura, lo sgomento, l’incertezza finiscono per degludirti sempre più in baratro…Lo stesso baratro da cui è difficile uscirne, ma addirittura ancora più difficile ed impensabile VOLERNE uscire.
Domani cambierò…
Baci Don Fil.
Nicola D’Errico.