Perché amare un prossimo che diffama?

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Troppi sono i cristiani, che bevono, ogni giorno, amare dosi di veleno per la cattiveria di un prossimo, verso il quale, nonostante la sua fragilitá, non fanno mancare mai riserve d’amore.

Ed è un prossimo che giudica, diffama, condanna; che getta facilmente la trave tarlata dei suoi pensieri deboli e maldestri sulle spalle altrui, illudendosi di essere il migliore.

È un prossimo che ti guarda ed applaude, che si fa spazio per cercare la tua amicizia, pronto a chiedere qualcosa, ma prontissimo a crocifiggere ogni comportamento contrario al suo gusto.

Guai, amico mio, a lasciarsi annientare da simile pochezza o a rispondere con lo stesso grido di infamia.

Un vero cristiano, che ha come guida la luce della fede in Cristo, al cospetto di cotanto biasimo, non può non consolidarsi in Lui e vedere in ogni sentenza di condanna la porta per accedere alla sua Croce, dove trova sostegno e sicurezza.

Sempre nella consapevolezza, mai spenta, che ogni vero discepolo non è mai da più del Maestro.

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