Viviamo in un mondo che ama più l’ ipocrisia che la sincerità, più l’ apparenza che la realtà.
E quanto più raffinate sono le forme dell’ ipocrisia e dell’apparenza, più ci consoliamo nel crogiuolo del chiasso e della baldoria.
Eppure, non c’ é nulla di più dissacrante dell’ ipocrisia: la maschera dietro cui nascondiamo le verità, preferendo ostentare davanti a noi, con gesti e parole, quelle false certezze, che ci elevano a veri attori.
Così non siamo più noi.
Anzi, siamo recipienti vuoti, che cerchiamo di riempire con i surrogati artefatti, che altri preparano, rischiando, alla fine di ogni sera, una volta caduta la maschera, di sperimentare la nostalgia della sincerità.