Il cristiano, che diventa samaritano per il povero, non fa altro che vivere e rivelare un vero e proprio atto di fedeltà al Vangelo.
Invece, genera profonda tristezza chi trascura la cura dei bisognosi lungo la strada e poi in chiesa si mostra zelante nella fede.
Che segno di credibilità può avere una fede, che non orienta verso la carità?
Una fede chiusa solo nella tenda della contemplazione, disincantata dalla indigenza e sorda ad ogni grido di sofferenza, che ignora le pur minime necessitá materiali, certamente non proviene da Cristo nè crea autentica testimonianza.
La carità non è un accessorio della fede nè qualcosa di secondario per la Chiesa, ma è un requisito essenziale della stessa vita di fede e della Chiesa, nella quale, sin dalle origini, furono istituiti ministeri di servizio per gli ultimi.
E non poteva essere diversamente, considerato che Gesù volle nascondere la sua gloria proprio in queste situazioni di povertà.
Tuttavia, non si può restringere l’ afflato caritativo solo ad un gesto concreto di sostegno al singolo povero, anche se importante e sempre gradito al Signore. È necessario prendere coscienza che la carità, basata sul vangelo di Gesù Cristo, ha una dimensione fortemente sociale e politica. Il che significa che ogni vero cristiano è chiamato ad amare il povero proprio sul piano sociale, cioè, nell’insieme di tutte le sovrastrutture che lo condizionano e lo rendono tale. Nello stesso tempo, deve avvalersi di qualsiasi mediazione sociale sia per poter migliorare la sua vita sia per eliminare le cause di povertà.
Pertanto, un cristiano che ignora le mediazioni sociali, quali la politica, le varie organizzazioni o le istanze che mirano al bene comune, oppure le trascura, dimostra che la sua fede non ha ancora scoperto il valore e l’ impegno sociale della carità. Ed è una vera tristezza trovarsi, soprattutto oggi, al cospetto di tanti cristiani, attenti alla carità verso il singolo, ma del tutto disimpegnati dalla loro partecipazione alle tante mediazioni sociali, le uniche capaci di trasformare il contesto qualitativo della vita umana.