Politici: galli parlanti

Siamo appesantiti da una politica che ha in sé una forza proteiformica veramente diabolica.

Mentre le problematiche esistenziali e di indilazionabile urgenza premono  nella visione  di una prostrazione economica e lavorativa mai registrata nella prima Repubblica – checchè possono dire i galli parlanti di oggi – i nuovi messia del cambiamento sciorinano sempre nuove idee, che hanno soltanto la forza di rallentare o addirittura di impallinare le precedenti, che muoiono prima di realizzarsi.

Così, mentre la forza lavorativa si aggroviglia nella tristezza della nullafacenza, assistendo ad una disoccupazione coatta, che genera sofferenza e lutto in tante famiglie, che trovano riparo nelle strutture caritative, questi  potentati politici percorrono sempre  strade cangianti senza sentire il bisogno di  sistemare e definire positivamente prima  le vie della vergogna, che sono quelle della povertà, della casa, dell’attesa e della realtà lavorativa, e, soprattutto, di disciplinare ” il socio occulto ” che è lo Stato, che non si stanca mai, attraverso le sue arpie istituzionali, di imporre continui balzelli fiscali.

Purtroppo non si può negare che molti politici ruspanti  hanno solo la grande capacità di perdersi in una fiera verbale, che si scioglie facilmente nell’impatto con la realtà, ma non hanno alcun senso di concretezza nella soluzione dei tanti problemi che imprigionano il contesto sociale. Anzi, alcuni danno l’impressione che, in questa fiera di parole, mirano solo a svilire quanto di buono precedentemente pensato e progettato, e, nello stesso tempo, a banalizzare lo stesso nuovo che essi proclamano.

Forse non è una banalizzazione quanto prospettato da Renzi  di affrontare subito il problema delle unioni civili, quando anche queste coppie, che  certamente  meritano  tutta l’attenzione per  soluzioni concrete, si dimenano anch’esse nel fallimento occupazionale? Non è forse vero che questa problematica così delicata, che coinvolge tutti in un approccio relazionale nuovo di rispetto e di accoglienza, debba essere considerata con serietà creativa e non come fumus nascente da uno spirito politico elettorale?

Finchè la malattia della confusione non abbandoni la mente e il cuore dei nostri politici; finchè questi non smettano di sognare solo per sé e per il giardino del loro partito, la nostra società non sarà mai una aiuola di fecondità, ma solo un misero deserto, costantemente prosciugato dai masanielli di turno.

Una risposta to “Politici: galli parlanti”

  1. roberto scrive:

    Il suo articolo rispecchia la realtà confusionale nella quale si agitano i nostri politici , i quali dicono tutto e il contrario di tutto solo per accaparrarsi un po’ di elettori.

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