Il presente è una porta sempre aperta: al passato per coglierne la bellezza; al futuro per costruire il domani.
Guai se non fosse così.
Il presente dimentico del passato, dell’ esperienza vissuta, risulta certamente povero di pensieri; e come se mancasse di qualcosa e, precisamente, di quello scrigno di lezioni necessarie per decifrare ogni attimo di vita.
Invece, il presente, che non lancia il suo sguardo al futuro, che non genera speranze di novità, si arrotola facilmente e si sciupa in un balenio di azioni, che sembra il “mordi e fuggi” di chi nulla pensa e tutto finge di fare.
Passato presente futuro è un trittico, che riassume ogni soffio di storia, scandendo nel cuore la voce del tempo che fu, che è, che sarà.
Categoria: Pensiero del giorno
Presente Passato Futuro

Il mondo chiede di essere veri cristiani

San Giovanni Crisostomo, vissuto tra il 350 e il 407, un giorno, disse:”Non ci sarebbero più pagani, se ci comportassimo da veri cristiani”.
In un mondo così tiepido, avvolto da una fuliggine religiosa, spesso con sapori anche di indifferenza, non sono pochi i cristiani che anche oggi non emanano alcun profumo di novità.
Non generano alcuna provocazione, non suscitano inquietudine, tanto si sono appiattiti su stereotipi comportamenti di mediocrità, dai quali traspare solo una fede pallida ed incolore.
Non hanno il coraggio di essere ciò che sono, non sanno andare controcorrente, si limitano a forme di sequela stanca ed esteriore, che non solo passa inosservata, ma non contagia nessuno, essendo priva di cuore.
Oggi più che mai, ai cristiani si chiede credibilità e coerenza, necessarie ed essenziali per riprendersi il loro ruolo di lievito e di luce in un mondo, che, nonostante le oscurità, continua a chiedere ad essi,di rimanere cristiani.
Che cosa è la coscienza?

Per molti la coscienza è come una sostanza abbastanza elastica: si plasma per soffocarla e la si soffoca per plasmarla, dandole quasi sempre assensi di convenienza e mai di verità.
Così, oggi è facile ascoltare chi grida di avere una coscienza pulita, solo perché forse non la usa mai, e chi, invece, è sempre pronto ad assolversi per ogni azione compiuta al di là della sua valenza morale.
Certamente c’è un crudo cinismo, un duro affarismo, che coinvolge la profondità di ogni uomo senza alcuna possibilità di confrontarsi con la legge morale che ha dentro di sè.
Anzi, fa di tutto per far tacere la propria coscienza, in modo da crearsi un mondo senza luce, dove si fa guida unica di se stesso.
E’ veramente triste constatare la distanza tra questo modo di pensare ed agire, immerso nel groviglio del proprio io, e il pensiero del grande filosofo Kant, che diceva:” Due cose riempiono l’ animo di ammirazione: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”, perfetta interprete della vita.
La strada della Croce

Gesù cammina sempre davanti a noi. Ci precede e ci apre la via da percorrere insieme con Lui. Non ci lascia mai in balia di noi stessi o degli accadimenti.Non ci trascura lungo la strada né ci impone qualcosa superiore alle nostre capacita.Ci tratta come amici e, nella verità dell’ amicizia, ci rivela che camminare con Lui non è facile, non è nemmeno comodo, perché quella da Lui scelta è la strada della croce, davanti alla quale molti però sbandano, preferendo esporsi alla tentazione di pensare secondo la mentalità degli uomini e non di Dio.
Quest’ ultima è un cammino diverso da quello della croce,che suscita solo interessi di potere con la conseguenza di tante rivalità, gelosie, invidie, che il Papa, con determinazione e con profonda carità, stigmatizza nella Chiesa dei grandi Prelati.
Come sarebbe bello e salutare vedere la Gerarchia ecclesiastica modellare il cammino della sua vita sacerdotale su quello di Cristo e camminare con Lui, come Papa Francesco, senza ori ed ostentazioni, nell’ascolto e nell’ accoglieza della croce, unico specchio per vivere le proprie e le croci dei fratelli!
L’ arcobaleno della verità

Finchè sono le cose, i surrogati illusori, propinati in abbondanza, ad occupare le vie del cuore, la vita sarà solo un povero frattempo, in cui tutto diventa una corsa all’ effimero
E correre su questo circuito, senza provare mai il respiro di una sosta di riflessione, è come sospendersi all’ ebbrezza di tanti istanti, che si appassiscono subito nella visione di cio che si ha.
Qui non si vive, anzi si sperimenta l’infelicità, che nasce poprio dal cuore ricco di cose e di colori diversi, ma incapace di volare oltre, fuori dal suo scrigno.
Anche se non è facile sbarazzarsi di ciò che si ha e persino di se stesso, non si può sottacere che solo chi ha il coraggio di abbandonare il suo mondo artefatto, ritroverà se stesso, sarà sempre di più e si abituerà a pensare in grande con lo spirito, percorrendo quel punto di incontro tra cielo e terra, che è l’arcobaleno della verità.
Nessuno vuole uscire da sé per l’altro

Tutti sognano un mondo nuovo, ma nella realtá poco o nulla fanno.
Soltanto desideri ed ostentate aspirazioni, che subito si rintanano all’ombra delle responsabilità.
Nessuno vuole uscire da sè per l’altro, anzi tutti preferiscono delegare, appena insorge il rischio di perdere qualcosa.
Così facendo, il mondo non cambia mai; resta un povero guscio di egoismi, che esprime assenza di amore,
foriera di tanti scarti umani, che affollano ormai gli ambienti periferici, troppo facili ad evitarsi, ma difficili a farsi dimenticare.
La decisione del bene

Si ha l’impressione che l’ uomo di oggi abbia dimenticato di essere soprattutto un essere umano.
Ama più il mestiere della morte che della vita.
Troppa cattiveria lo domina, di molte tragedie si fa protagonista.
Sembra che sia scomparso dal suo cuore ogni valore, avendo trasformato la vita in una vera arte di sopraffazione.
Eppure, nonostante tante visioni amare, io non smetto mai di credere in lui, e, quindi nel bene, per la cui realizzazione mi impegno.
Anche se la nostra epoca è un intarsio di cose cattive, sono convinto che essa può diventare buona,
se ciascuno di noi fará crescere nel cuore e nella mente la decisione del bene.
Dolore e fiducia nel viaggio della vita

Il viaggio di questa vita, per quanto offra continui intarsi di attrazione, è sempre segnato dall’esperienza della sofferenza, di fronte alla quale ognuno si interroga
e non sempre comprende il silenzio di Dio, che sembra quasi straniero ad ogni lacrima.
Certo, è vero che il dolore è la prima e l’ultima parola della vicenda umana,ma è anche vero che con Gesù, accanto a chi soffre, c’è il Dio della Croce,
come il Dio vicino, direi il Dio ” compassionato “, che fa suo il dolore del mondo.
Tuttavia, la fede in Gesù non elimina il dolore, ma lo purifica e lo sublima.
Credere è abbracciare la Croce della sequela, non quella comoda e gratificante, ma quella umile ed oscura, quella della ” porta stretta “, che apre profondi solchi di salvezza.
Pertanto,qualunque sia il male che tormenta, bisogna evitare considerazioni amare e non cadere nella trappola delle delusioni.
Anzi, è necessario gettarsi nelle braccia del Padre della misericordia, per ritrovarsi in cammino, pellegrino di Dio, mendicante del Cielo.
Ma tu che pensi della morte?

La morte non è solo il limite invalicabile contro cui rovina l’ arcobaleno delle speranze.
Non é la semplice fine di questo frattempo, che si agita tra molteplici istanti, che presto vanno via.
Come la vita, essa é essenzialmente un dono di Dio; ed é l’ unico capace di aprire la porta dell’ eternità.
Il credente vero vive di questa grande certezza:” io sono eterno, non morirò mai “.
Anche se tale verità allevia la pensosità che ogni morte porta con sé, resta sempre la sofferenza del distacco,
intarsio di legami e sentimenti, che procura non poche lacrime davanti alla dipartita di una persona cara.
Davanti a Te sono un valore infinito

Non sono nessuno, valgo solo per quel poco che servo per chi nell’immediato ha bisogno di me.
Spesso mi ritengo un giocattolo, che, una volta soddisfatto l’ interesse altrui, scade nell’oblio come una qualsiasi cosa.
Anche se mi sento facilmente tradito, direi, rubato di ciò che sono e mutato in un manichino per la vanagloria di qualcuno,
Tu continui a regalarmi amicizia vera, mai sfiorata dall’ immediatezza, ma presente in ogni istante,
soprattutto quando insorge e tormenta la nostalgia del cuore.
Non mi vedi come un prodotto in vetrina, ma come unica creatura, in cui hai impresso il tuo cuore.
Perciò, nonostante tanta miseria, davanti a Te sono un valore infinito.