Nella via Crucis di Gesù c’è un momento di profonda tenerezza,
che ha sempre trafitto il mio cuore: l’incontro con la Madre
lungo la strada del Calvario.
Lei, che sa l’innocenza del figlio, vede la sua sofferenza,
sopporta il disprezzo di chi poco prima l’ aveva osannato,
lo guarda negli occhi, quasi a volergli dire che nulla
è cambiato, benchè nella sconfitta.
Resta sempre il suo amato, la ” cosa più grande operata in Lei da Dio “.
Però, non si può negare che è una vera croce guardare negli occhi chi si ama,
quando tutti, persino gli amici, ti tradiscono, ti condannano e si prendono beffe di te.
Ti guardi attorno, cerchi di capire il perché di tanta infamia e, soprattutto,
come è difficile avere accanto qualcuno, che raccolga i respiri del tuo dolore,
sappia ancora essere attratto dalla bellezza di ciò che realmente sei.
Ebbene, proprio in questi momenti, come in uno specchio, puoi rivivere gli occhi di Cristo
fissi nel cuore della Madre, che insieme ti coprono con la loro fiducia e puliscono
la fuliggine con cui l’ insana cattiveria ti ha avvolto.
Categoria: Pensiero del giorno
Guardare negli occhi chi si ama

Cosa devo fare per avere la vita eterna?

Sembra una domanda insensata nell’ oggi che viviamo,
tappezzato dal mito della ricchezza, unica fonte di felicita,
dal mito del profitto come regola di vita, del piacere cercato ovunque,
persino nella semplicità di un sorriso.
Ci siamo troppo adattati a vivere di sole cose,
senza considerare che il loro fondo è fatto di vuoto.
Siamo un po’ come quei ragni che, intenti a costruire la ragnatela
per avviluppare nuove prede,
non sentono il rischio di soffocare in essa in caso di tempesta.
E noi stiamo realmente soffocando nell’ abbraccio delle cose terrene
senza più aspirare a quelle di lassù, ridotte ormai a povera e semplice memoria.
Eppure, senza il respiro dell’eternità che apre il nostro cuore,
saremo uomini a metà; corriamo su arcobaleni spezzati,
senza alcuna possibilità di guardare oltre.
Invece, se ci impegniamo a ricomporre il nostro vero arcobaleno
che unisce la terra al cielo, rompendo la dipendenza dai beni,
avremo grandi possibilità di camminare quaggiù verso l’Eternità.
Navigare nel mistero
Quando chiudi gli occhi e sprofondi nel silenzio profondo,
tutto appare diverso.
In ogni frammento vai oltre e trovi sempre qualcosa
che ti affascina.
Qui navighi poco nella realtà, ma molto nel mistero,
dove gusti l’ebbrezza della libertà.
Ti senti signore dell’invisibile,
in cui sembra di vedere ciò che alla ragione sfugge.
E sei felice,
certo di respirare il profumo dell’anima.
Alla soglia del visibile
Nella mente senti solo il lavorio di ciò che osservi.
E finché ti lasci guidare dal suo fascino, vedi poco.
Mai vai oltre, là dove pure le briciole vibrano di luce
ed ogni istante si permea con orizzonti di vera vita.
E’ nel cuore che la fede spazia e si apre a bellezze
di eternità, che la ragione sfiora, ma non raccoglie,
perché preferisce fermarsi alla soglia del visibile
L’uomo, più diavolo del diavolo

É mai possibile che l’uomo,in nome di un piccolo dio
sta distruggendo la sua e l’ immagine del vero Dio?
Che cosa lo spinge a tanta infedeltà da soffocargli
ogni anelito di divino e, con esso, ogni soffio di umanità?
É veramente incredibile che la più bella meraviglia creata
sia scivolata in un povero fallimento,baratro del non senso.
Vedendo quanto di orrendo compie, sembra che l’uomo
sia diventato più diavolo del diavolo.
Purtroppo, in un mondo che travisa Dio e la sua Parola,
tutte le porte della follia sono aperte e chiunque può farsi
giudice implacabile, gettando alle ortiche qualsiasi umanità.
E questo é il vero dramma del tempo presente, dove morte e vita
si consumano in un gioco al massacro.
Per te dove è Dio?

Scrive Clarence W. Hall:” Ho cercato l’ anima mia, ma l’anima mia non sono riuscito a vederla.
Ho cercato il mio Dio, ma il mio Dio non sono riuscito a vederlo.
Ho cercato un fratello e li ho trovati tutti e tre”.
Credere in Dio non è un dovere, ma una grazia, che Egli ci dona,
indicando persino le orme per trovarlo ed amarlo.
Ma noi siamo ciechi e sordi.
Preferiamo percorrere vie e pensieri diversi, in una ricerca cerebrale, senza cuore,
come se Dio fosse un semplice oggetto da cogliere con sofisticati sillogismi.
Chi ragiona per cercare Dio, restando però nella cecità e nella sordità di chi grida
la fame e la sete, la sofferenza e l’ingiustizia, rischia di non trovarlo mai
e, nello stesso tempo, di perdersi in un dedalo senza alcun barlume di luce.
Dio non si farà mai trovare in alto, al di là delle nubi o dei cieli,
e neppure in basso, nelle fredde cattedrali senza respiri di anime.
Il vero tempio della Sua presenza è nella povera gente, che, con le sue croci,
continua a vivere ogni giorno, insieme con Lui, il dramma della Croce.
E’ nostro fratello, il più debole, il lebbroso che fa schifo agli occhi del mondo,
il vero specchio, dove possiamo trovare ed amare Dio.
Povero del necessario

Tu sorridi e guardi intorno quasi stranito,
quando all’improvviso mi vedi assente,
come uno che si rintana, facendo del cuore un deserto,
dove avverto i sospiri dell’anima.
Ed è bello sentirmi da essi accarezzati nella profondità del silenzio,
nonostante il frastuono assordante del via vai della gente.
In questi istanti sono solo con me stesso, svuoto le cose inutili
e gusto la bellezza di ciò che conta,dell’essenziale, che mi porta lontano
e mi fa gustare il senso vero della vita.
Finchè anche tu non impari a fare deserto e ad ascoltare il silenzio parlante,
che apre vie nuove di verità,sarai un uomo a metà, forse pieno di tante cose,
ma certamente povero del necessario.
Ascolto sempre chi non parla molto

Nella vita ascolto sempre le persone che non parlano molto.
Nascondono novità in ciò che dicono e regalano pensieri unici,
che solo in chi il tacere viene prima del parlare,possono nascere.
Chi parla molto,non sa moderarsi e spesso scivola in parole senza senso,
che danno fastidio e rivelano poca o nessuna dignità.
Perciò,è meglio dire poche parole o addirittura tacere,se si vuole evitare
che persino i respiri si perdano in una semplice fiera verbale.
Nella visione del tramonto

Spesso mi perdo nella visione del tramonto del sole
tormentato dalle nubi che fasciano ogni suo respiro
Si dimena come ultimo eroe del giorno, ma il destino
di morire per risorgere è ineluttabile ed in questo
si rassomiglia al tramonto della vita, dove il tempo
dipinge chiaroscuri, che lentamente si intenebrano e
anticipano il passaggio all’orizzonte di una luce nuova
Gli occhi dello spirito

Quando gli occhi della ragione si perdono
nella visione degli interessi,
la bellezza dello spirito viene a trovarsi quasi stordita
dalla tensione nella conquista delle cose.
Qui l’uomo si fa meno uomo, in un balbettio inespressivo,
che rivela assenza di qualsiasi interiorità.
E spesso diventa persino cattivo, quando alla guida del treno della vita,
non ci sono più gli occhi dello spirito,che gli fanno leggere cose e persone
come povere figure di una scena di passaggio.