Sapere di non sapere nulla è la via per sorridere al desiderio di conoscere.
È un istante di consapevolezza, che apre orizzonti di novità, dove la mente
spazia e si impregna di pensieri mai avuti. Tutto si presenta in forma diversa
ed ogni cosa si anima in un mare di idee, che, come crisalidi, schiudono
conoscenze sempre più penetranti,fino a superare la soglia del mistero.
A differenza di chi ostenta il sapere, convinto di esserne il depositario,
anche se poi nel cammino dell’esistenza cozza contro l’ignoranza,
è veramente unico lo stato di colui che, sapendo di non sapere, tocca
il labirinto della sua cecitá e lo illumina con la forza dell’umiltà.
Proprio in questa luce cadono dagli occhi le scaglie, dall’anima il torpore
e lo spirito vola in alto, assetato di scienza e sapienza.
Inizia così la storia dell’uomo vero,che guarda dentro di sé,dove scopre
di avere uno scrigno dorato,quasi un divino nascosto,che suona la sinfonia di mille voci.