La cultura dello scarto

cultura dello scarto umano

 

 

Il nostro contesto sociale è  segnato da uno smarrimento mentale morale e religioso.

In esso assistiamo ad una crescita rilevante di tendenze individualistiche e materialistiche, che coinvolgono negativamente  un po’ tutte le relazioni umane, generando  non poche divisioni nella vita della collettività.

Certo, oggi più che mai, il nostro interagire è appesantito da una coltre di egoismo, che impoverisce ed, in certi momenti, uccide ogni sorta di amicizia e di solidarietà.

E se si consideri che le relazioni sono fondamentali per lo sviluppo dell’esistere quotidiano, possiamo ben comprendere che quanto più esse sono animate dal rispetto e dalla reciprocità di un profondo senso di umanità, tanto più  risulta  fecondo il cammino per la realizzazione della pace e  dello sviluppo integrale dell’uomo.

Purtroppo, questa immersione dello spirito nella spirale del materialismo e della dissacrazione  ha creato una chiara confusione tra le cose materiali e le stesse relazioni umane, trasformando la persona da
“qualcuno”   in  “qualcosa” , che si può anche mettere da parte.

E qui trova spazio la cultura dell’esclusione o dello scarto, che configura l’altro come se non esistesse affatto.

A questa cultura che avanza è  necessario rispondere con la cultura della solidarietà, che fa vedere nell’altro non un concorrente o un nemico,  ma un fratello, essendo tutti accomunati dalla stessa umanità.

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