L’ abuso della parola genera parole inutili, che si rincorrono facilmente
e, quasi sempre, affogano lá dove tutto è gridato a buon mercato.
Quante parole, ogni giorno, sfiorano i nostri orecchi e nessuna è capace
di imporre una sosta di attenzione? Nessuna cattura la mente e il cuore?
Non è forse vero che il loro pullulare si traduce in una corolla di petali secchi,
che si sbriciolano appena toccati dal vento?
Ogni parola, che perde l’ involucro del cuore, abortisce in freddo portato di cultura
oppure si libera in sprazzi di bollicine, che subito si perdono.
È il cuore che crea il fascino della parola.
E quando è presente il cuore, quale alito di vita, la mente si scioglie in sinfonia della parola,
che supera ogni resistenza e penetra nella profondità di chi ascolta.