La forza del silenzio

silenzio

L’uomo moderno, con le sue problematiche sempre in crescendo, è diventato una povera “appendice – dice Max Picard – del rumore”.
Parla come un cembalo scordato, librandosi in un circuito di parole a vanvera, inessenziali, che fanno da cornice alla fiera delle chiacchiere.
Le sue, purtroppo, sono parole che vengono dal chiasso e non dal silenzio, che è una precondizione del vero parlare.
Una parola che non riposa su di un fondo di silenzio non è mai autentica, perché  non nasce dal cuore;  è  solo un fatto palatale, ossia di parole non pensate, di parole parlate, ma non parlanti, capaci di interrogare il cuore di chi ascolta.
Chi vive solo di chiasso, perché ha disimparato il silenzio, possiede ” solo una lingua kitsch”.
E ciò si sperimenta ogni giorno nell’ ascolto televisivo o in  certi convegni, dove alcuni parlano per non dire niente,  a differenza di altri, per i quali il silenzio, in ascolto di sé,  è  segno di pensiero ed è più significativo delle stesse parole.

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