Artigli giornalistici

artigliOggi c’è un giornalismo che crede di essere depositario di ogni verità, non importa se poi il suo orizzonte  venga abbagliato quasi sempre da notizie semplificate extrapolate,  distorte, forzate,  amplificate,  addirittura false, che avvolgono i malcapitati in una ragnatela di denigrazioni orripilanti.

Non solo, ma ci sono anche tanti giornalisti che parlano di tutto: scienza, religione, fede,  Dio,  Cristo… senza le dovute conoscenze, riducendo così i valori umani e religiosi ad una fictio mentis, impregnata di strumentalizzazione e cattiveria dissacrante.

E non si avvedono della mole di danno che causano ai lettori, che si fanno ammaliare dalle loro elucubrazioni, che traducono una fiera di idee in un artefatto chiaroscuro.

Purtroppo, in gran parte del giornalismo e tra molti giornalisti  vige il principio dello scoop: più clamore, più vendite, più denaro in un circuito perverso, che corrode la base della stessa dignità umana.

La mania della bomba mediatica, che mira a far passare come vero il falso, come legale  l’ illegale, come morale l’ immorale, come giusto l’ ingiusto, al di la della durata temporale, è  il quadro di un giornalismo inumano, pervertito ai costumi di una certa moda: auri sacra fames!

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