Categoria: Pensiero del giorno

La bellezza di un volto sereno

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La bellezza di un volto sereno é ciò che mi attrae e mi carica di tanti pensieri, che  mi mettono in discussione.
Provo una seduzione,che non si ferma alla semplice visione, ma va oltre, toccando quel mondo interiore,
dove cerco di trovare ciò che mi manca, per essere anch’io sereno.
E trovo in esso come delle strisciate di ansia e di insofferenza, che mi tengono sospeso a tanti capricci.
Qui inizio a misurarmi con ciò che sono e scopro, ancora una volta, che la serenità non si veste di apparenze, ma solo della ricchezza dell’anima.

Le vere rughe

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Non temere le rughe che il tempo incide sul tuo viso.
Possono macchiare la sua bellezza, ma non riescono
ad offuscare gli occhi, che raccontano ciò che eri e sei.
Quelle che fanno veramente paura sono le rughe della mente,
che la rendono incapace di volare libera nell’ azzurro del cielo
e quasi sempre le cancellano persino i ricordi.
E le rughe dell’ anima, che la intenebrano in una coltre di fuliggine
e le tolgono quel profumo di Dio, che è il suo vero respiro di vita.

Fragilitá delle cose

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Finchè sono le cose a gestire la vita, non mancano mai ombre di incertezza e di paura.
Del resto, non è il loro odore a garantire fascino e sicurezza al suo andamento,
ma solo quella bellezza interiore, che timbra ogni desiderio in un intarsio di verità.
Le cose donano sorriso solo per poco tempo e, soprattutto, quando si posseggono.
Invece, ogni respiro, baciato dall’anima, è un approdo sicuro in un porto di tranquillità,
dove chiunque può sentire vibrazioni dolci, che, andando aldilà delle stesse cose,
proiettano verso nuove certezze.
Ed è proprio qui che ognuno può vedere la distanza tra la loro fragilità,
che muta sempre destinazione e la forza, generata dalla freschezza dell’anima,
che fa della vita il bene più prezioso da amare.

Dove nasce la disperazione?

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La disperazione non è sinonimo di povertà.
Del resto, molti sono i poveri, che pur soffrendo la fame,
pur arrampicandosi sulle ortiche della indisponibilità dei ricchi,
non perdono mai la speranza di un futuro diverso e migliore.
Viceversa, moltissimi sono coloro che, pur avendo tutto,
si aggrovigliano facilmente nella ragnatela della insoddisfazione
e vivono senza respiri di speranza.
La disperazione non nasce dalla povertà, ma dalla caduta di ogni speranza.
E precisamente dalla incapacità di riempire il vuoto interiore non di qualcosa,
ma soprattutto di qualcuno.E chi è questo qualcuno capace di trasformare
la vita in un porto di tranquillità,se non il Cristo,Speranza unica,
che rende la povertà uno scrigno di perle preziose per l’ eternità?

Un porto di tranquillità

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Non so cosa farei o darei per sentirmi libero,
non più assorbito dal tempo che corre inesorabile,
dipingendo sul volto il tormento delle ore già vissute,
al cospetto di quelle che ancora mi restano.
E sono proprio quest’ ultime, che vorrei vivere
con respiri diversi,tutti anelanti ad un porto di tranquillità,
dove la memoria del passato si bagna del presente
e si arricchisce di gioia verso il futuro.

Tutto parla per chi sa ascoltare

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Molti credono che il saper parlare vale più dell’ascoltare.

Invece, non é cosi.

Spesso le parole riempiono gli orecchi, ma non toccano il cuore.

Solo chi sa ascoltare, sa dare alle parole una voce vera,la cui assenza trasforma tutto in rumore fastidioso.

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Un uomo senza Dio

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Nell’ uomo l’ assenza di Dio è fonte di profonda agitazione.

Per quanto si sforzi di barare, mostrandosi come se non gli appartenesse affatto, per quanto dipinga sul volto barlumi di serenità, nell’intimo è triste.

È come un bambino senza ancora identità, capriccioso e nervoso, che nulla l’acquieta e tutto respinge, persino ciò che gli piace.

É insoddisfatto, non perché gli manca qualcosa, ma perché non trova qualcuno, che lo apra al sorriso dell’Oltre, dove scorrono gli arcobaleni della veritá.

È  solo un intarsio di bellezza umana, a cui manca l’anima, che lo fa sognare e gli indica la strada per scoprire le vie e i pensieri di Dio.

Il coraggio di cadere e rialzarsi.

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Mi fermo. Mi osservo. E guardo chiunque mi passi davanti.

Tutti abbiamo il desiderio di restare in piedi.

Ed ognuno conserva la prosopopea di resistere e di essere migliore degli altri.

In nessuno, nemmeno in me, vedo il coraggio di cadere, ma in tutti l’ansia di mascherarlo.

Purtroppo, abbiamo paura di cadere.

E quando cadiamo, quando incontriamo qualcuno più bravo di noi, non abbiamo il coraggio di alzare gli occhi in alto, dove mai manca la mano di Colui che ci insegna a cadere e a rialzarci.

Invece, sarebbe veramente diverso, se, ogni volta che cadiamo o subiamo una sconfitta, anche per un istante, pensassimo alle grandi cadute di Cristo, che, pur soffrendo, ha il coraggio di cadere e di alzarsi.

Meglio un pezzo di pane secco…

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” Meglio un pezzo di pane secco e la serenità,
che una casa dove si banchetta splendidamente e si litiga”(Proverbi 17,1).
Non sempre la sapienza biblica trova accoglienza nelle famiglie moderne,
dove tutto si misura sul possesso delle cose e nulla o poco sui valori.
In esse non c’è più dialogo, pazienza, comprensione  e, soprattutto,
un po’ di silenzio,per guardarsi dentro e scoprire, come in uno specchio,
le pesanti ombre che aleggiano, fino a soffocare ogni respiro di serenità.
Preferiscono subire il fascino delle famiglie patinate,che sono la cornice
dell’attuale società,invece di impregnare il vissuto di ricchezza interiore.
Il Mazzini diceva che ” la famiglia è la patria del cuore”.
Oggi ciò che manca alla famiglia è proprio un supplemento di cuore.
E quando il cuore è assente ed ogni rapporto si fonda sul do ut des,
subentra il lento e costante sbriciolamento interpersonale,
che porta con sé la fine della storia familiare.
Non sono le cose o i suoi surrogati che creano e mantengono unita la famiglia,
ma il cuore e l’amore che tutti i componenti sapranno reciprocamente donarsi.

Sognai di essere un grande uomo

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Un giorno sognai che ero diventato un grande uomo.
Mi vedevo e sentivo di essere ammirato da tutti.
Godevo e gridavo che avevo raggiunto ogni meta
solo con la mia intelligenza.
Avevo tutto e nulla desideravo.
Ero pieno di me stesso e non disdegnavo di essere
meschino nel modo di agire.
Ma all’improvviso mi svegliai e subito mi cercai,
vedendomi diverso da come ero prima del sogno.
Mi mancava qualcosa,quella dote che nella realtà
mi aveva fatto veramente grande, ossia l’umiltà,
che mi apriva le porte di ogni cuore che incontravo
e dava fascino alla bellezza della mia intelligenza.