Giochiamo con l’apparenza,spettatori di ciò che
fa scena,lontani da chi vibra emozioni di cuore
e non siamo credibili sia io che tu,impantanati
in una fiera di parole,che scorrono senza anima
Sciupiamo la fede a povera etichetta da circolo
utile agli schemi di numero e non della qualità
che spinge a fremiti di rinnovamento profondo e
a congedarci dal balcone per scendere in strada
Qui impariamo ad amare Cristo come Egli vuole e
non come noi desideriamo:pellegrino senza fissa
dimora in croce alla miseria con le mani aperte
povero errante con il volto trafitto dal dolore
Qui tra le tende mai chiuse,dove udiamo respiri
di abbandono e lacrime di fame,scopriamo Cristo
che,benché affamato assetato bisognoso di tutto
sorride ad ogni gesto d’amore fatto in nome suo